La gestione dei patrimoni artistici familiari IL FAMILY ART CHARTER

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A cura dell’ Avv. Federica Silva

La tendenza a diversificare le categorie di beni di cui i grandi patrimoni possono essere composti è, attualmente, sempre più diffusa tra le famiglie detentrici di un’importante entità di ricchezza (HNWF: High Net Worth Families). A tal proposito, negli ultimi anni  l’Art & Finance Report (Deloitte e ArtTactic, 2016 – 2020) ha evidenziato come investire in opere d’arte venga sempre più concepito quale soluzione in grado di fornire – per il tramite di beni di rilevante valore – una risposta olistica alle complesse e variegate esigenze che caratterizzano il patrimonio di una famiglia.

Le opere d’arte, infatti – oltre a mantenere intatto il proprio valore nel tempo – generano sempre un utile che viene definito da economisti e sociologi “dividendo estetico e culturale” – ossia l’espressione in termini monetari dell’esperienza determinata dal possesso stesso di uno specifico bene. Non da ultimo, un importante patrimonio artistico – se adeguatamente tramandato tra generazioni – diviene un ottimo veicolo della tradizione identitaria della famiglia cui appartiene. L’amministrazione e valorizzazione di tali patrimoni – al pari di quelli finanziari – richiede un livello di conoscenze specialistiche così elevato da venir ormai ricompresa nell’ambito dei servizi di wealth management – inteso quale insieme di operazioni svolte da intermediari e finalizzate alla gestione del risparmio o di grandi patrimoni privati.

Da questo punto di vista, la peculiarità di ogni singola collezione d’arte fa sì che non vi siano soluzioni precostituite cui riferirsi: l’attività di gestione verrà determinata in base alle esigenze di monitoraggio, valorizzazione o pianificazione che, nel caso specifico, verranno espresse da una famiglia titolare di un importante patrimonio artistico.

Uno degli strumenti più utilizzati in tale ambito è il “Family Art Charter” – ossia un istituto di matrice anglosassone che prevede la redazione di un accordo scritto tra i membri di una famiglia, relativo ad una collezione di opere d’arte, che ha l’obiettivo di disciplinare vari aspetti – quali la proprietà, la gestione, la protezione e la valorizzazione del patrimonio artistico di famiglia. Ciò si raggiunge attraverso specifiche regole e procedure condivise tra i membri della famiglia. I principali autori identificano tale atto quale “carta dei valori” di un patrimonio artistico il cui obiettivo principale sarà quello di evidenziare l’importanza che lo stesso presenta per la tradizione della famiglia cui appartiene, individuando i mezzi più adeguati al fine di rendere effettivo il coinvolgimento e l’impegno in tal senso anche delle generazioni successive.

Per una corretta pianificazione sarà, dunque, necessario provvedere a:

  • creare un inventario con indicazione delle opere possedute corredate da immagini e dati identificativi (quali la documentazione di provenienza e autenticità);
  • Individuare il valore di mercato delle opere che compongono una collezione;
  • definire strategie di valorizzazione della collezione che ne favoriscano la divulgazione quali l’organizzazione di mostre, di prestiti a musei e di meeting ove coinvolgere professionisti chiave del settore dell’arte;
  • proteggere il patrimonio artistico tramite l’individuazione della struttura giuridica più adeguata alla trasmissione dello stesso all’interno della famiglia o verso terzi (fondazioni, associazioni, comitati, trust, società semplici).

Da ultimo, vista la difficoltà di definire le controversie in materia di arte, pare sempre opportuno individuare un meccanismo di soluzione dei possibili conflitti che possono nascere in materia tra i membri della stessa famiglia: a tal proposito, dal 2016 in Italia è attiva “ADR Arte” della Camera arbitrale di Milano che offre un primo servizio di risoluzione alternativa delle dispute, per il tramite della mediazione, specificatamente dedicato ad arte e beni culturali.